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Newsletter 13 | Settembre 2020
Codice ISSN 2532-8794

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Valu.E for Schools e il Progetto FADING: le scuole partecipanti del Nord Italia alla prova dell'autovalutazione
Si è tenuto il 5 maggio scorso, alla presenza di oltre 90 professionisti del mondo scolastico e di sei ricercatori dell'Area di ricerca Innovazione e sviluppo INVALSI, l'incontro di presentazione dell'attività progettuale FADING (Formare all'Autovalutazione Dirigenti e Insegnanti: Networking e Gestione di processo) coordinata dalle Università di Torino, Bologna e Cattolica di Milano con la supervisione del Gruppo di ricerca del Progetto PON Valu.E.

L'incontro, organizzato sulla piattaforma di e-learning Blackboard Collaborate dell'Università Cattolica di Milano, è stato introdotto dalla Prima ricercatrice INVALSI Donatella Poliandri, Responsabile dell'Area Innovazione e sviluppo dell'Istituto Nazionale e del Progetto PON Valu.E. Tra i relatori dell'incontro sono intervenuti Pier Cesare Rivoltella, Professore ordinario di Didattica e Pedagogia speciale dell'Università Cattolica di Milano e Presidente del CREMIT – Centro di Ricerca sull'Educazione ai Media, all'Innovazione e alla Tecnologia; Chiara Panciroli, Professoressa associata di Didattica e Pedagogia speciale dell'Università di Bologna e Coordinatrice del Sistema Integrato di Laboratori SmaIl del Dipartimento di Scienze dell'educazione dell'Università di Bologna; Alberto Parola, Professore associato di Pedagogia sperimentale all'Università di Torino e Presidente del Centro Interdipartimentale di ricerca  Cinedumedia; Simona Ferrari, Professoressa associata di Didattica e Pedagogia speciale dell'Università Cattolica di Brescia e Coordinatrice delle attività del CREMIT; e Filippo Gomez Paloma, Professore Ordinario di Didattica e Pedagogia speciale dell'Università di Macerata e Consulente di ricerca del Progetto PON Valu.E.


 
Un fotogramma di alcuni istituti comprensivi partecipanti all'attività di formazione e ricerca FADING
Un fotogramma di alcuni istituti comprensivi partecipanti all'attività di formazione e ricerca FADING
 
 
 
L'ampia partecipazione di Dirigenti scolastici, insegnanti, professionisti del mondo della scuola e componenti dei Nuclei interni di valutazione, nell'ambito dei 45 istituti comprensivi partner del Progetto nella macroarea territoriale del Nord Italia, è stata significativa anche a testimonianza della voglia delle scuole di ritorno alla normalità dopo l'emergenza pandemica dovuta al Covid-19, così come messo in luce dagli stessi partecipanti al workshop di ricerca che, a più riprese, hanno messo in luce la necessità di un supporto qualificato da parte della ricerca INVALSI e di quella accademica per migliorare le proprie competenze di analisi autovalutativa sui processi e gli esiti scolastici, soprattutto nel campo della gestione e della didattica. Nonostante le limitazioni imposte dalla situazione emergenziale del Paese – soprattutto nell'Area territoriale di interesse, oggetto di gravi perdite e di una diffusione ad ampio raggio del virus – le scuole sono state chiamate dai Partner del Progetto FADING a produrre dei materiali audiovisivi in cui gli intervenuti hanno messo in luce le potenzialità e le criticità che essi hanno ravvisato, nel corso degli ultimi anni, nell'ambito delle attività di autovalutazione scolastica da loro condotte in prima persona. Sono stati 12 gli istituti comprensivi che hanno raccolto l'invito a condividere via video le proprie esperienze ed è possibile visualizzare tutti questi contenuti sul Canale Youtube del CREMIT, ove sono presenti anche un video sintetico elaborato dal Gruppo di ricerca a testimonianza delle esperienze più interessanti e una videoripresa dell'intero incontro introduttivo dell'attività progettuale del 5 maggio scorso. 
 
Con riguardo agli interventi di ricerca dell'iniziativa, Donatella Poliandri ha sottolineato la rilevanza di un intervento su scala nazionale supervisionato dall'INVALSI a sostegno del miglioramento delle competenze autovalutative in ambito scolastico, nell'ambito dell'Azione 2 del Progetto PON Valu.E che si qualifica come dimensione di ricerca a supporto dell'implementazione del SNV – Sistema Nazionale di Valutazione del sistema scolastico italiano. Per la prima volta l'INVALSI ha deciso di promuovere un'operazione di ricerca in partenariato con operatori di formazione specialistica diffusi sul territorio nazionale, in network con le scuole di 9 regioni. Il significato che l'attività progettuale riveste si manifesta appieno nella costruzione di un processo partecipativo che preveda il pieno coinvolgimento delle scuole, lungo un continuum orizzontale tra il centro e la periferia del sistema. Filippo Gomez Paloma ha messo in luce il rilievo dell'attività progettuale in termini di supporto al miglioramento organizzativo delle scuole. Nella sua prospettiva, il ciclo di formazione potrà consentire la costruzione di un ventaglio di competenze diffuse sull'autovalutazione, nonché di miglior radicamento di una cultura valutativa da intendersi in senso più condiviso e, di conseguenza, meta-adempimentale. In tal senso, la redazione di una proposta scientifica configurata mediante alcune Linee di Azione Formativa (o LAF) ha rappresentato la base teorico-metodologica che ha dato origine ai momenti di interscambio con i diversi partner progettuali. Nella propria presentazione, Pier Cesare Rivoltella si è anzitutto dedicato alla spiegazione dell'acronimo dell'attività progettuale proposta dal Consorzio interuniversitario partner dell'INVALSI: in particolare, FADING non dovrebbe rimandare soltanto a “Formare all'Autovalutazione Dirigenti e Insegnanti: Networking e Gestione di processo”, ma anche all'attività in lingua inglese di “andare in dissolvenza”, significato principale del verbo “to fade”. In che senso “andare in dissolvenza”? La dissolvenza progressiva quale momento necessario per l'empowerment in cui la figura del formatore diventa via via meno importante per coloro che compartecipano a un processo formativo, favorendo, di conseguenza l'acquisizione e il radicamento di modelli di capacity-building e sviluppo professionale. A complemento della riflessione di Gomez Paloma, Rivoltella ha sottolineato come parlare di autovalutazione quale processo meta-adempimentale significhi non porre tanto l'attenzione su una logica di accountability quanto su una cultura fondata sulla riflessività. La scelta del modello di Peer Learning, proposto dalle stesse LAF, conferma ancora una volta il valore della compartecipazione a un processo di apprendimento secondo una logica orizzontale mirata a favorire il confronto costante tra i professionisti, ponendo l'accento sulla relazione. Lo sviluppo di una più innovativa capacità di autovalutazione, nella visione promossa da Rivoltella, non dovrebbe quindi consentire soltanto un rafforzamento delle competenze di analisi e redazione dei Rapporti di autovalutazione (RAV) e dei Piani di miglioramento triennali, ma, più in generale, un miglioramento da parte dei professionisti scolastici di interpretare i mutamenti in corso e di “fare i conti” con le diverse manifestazioni cui la contemporaneità scolastica pone di fronte, anche in tempi di emergenza didattica mediata dalle nuove tecnologie (si pensi, in particolare, alla didattica a distanza, al riassetto organizzativo non in presenza, a scuole che in futuro dovranno divenire giocoforza più flessibili rispetto al tempo-scuola). Altri due acronimi introdotti da Rivoltella riguardano gli aspetti metodologici dell'attività progettuale, declinata all'insegna del cosiddetto sistema BLEC, ovverosia Blended Learning Etivities Coaching. La formazione di tipo “blended” rappresenta una formazione di carattere misto tesa a favorire sia incontri in presenza (nel momento in cui sarà possibile) sia momenti di messa alla prova individuale e a distanza delle proprie capacità di analisi di contesto. L'ambito delle “etivities” è invece quello che presenta un quadro di attività svolte prevalentemente online e secondo modalità telematica, mentre l'azione del “coaching” chiama in causa il lessico sportivo, proponendo il gruppo di ricerca quale coach, insieme punto di riferimento e figura di accompagnamento. L'acronimo del RAOL presenta invece la modalità informatica di Ricerca e Azione On Line: la modalità di ricerca e azione mette in luce l'aspetto paritetico di tutti coloro che partecipano al progetto sia in un'ottica di miglioramento delle proprie competenze sia dal lato del gruppo formatori, in quanto tutti quanti i partecipanti divengono ricercatori in prima linea impegnati in una fattiva messa alla prova delle nuove competenze acquisite, con l'ambizione di annullare la spesso lamentata differenza e divergenza tra personale teorico (accademico) e professionisti sul campo (insegnanti e dirigenti scolastici). Dopo la presentazione dell'attività progettuale da parte di Pier Cesare Rivoltella, Alberto Parola ha presentato i video prodotti dalle scuole partecipanti a confronto sui temi auto valutativi, mettendo in luce quanto la produzione di uno strumento innovativo quale quello dei video possa rappresentare il tentativo di parlare e confrontarsi mediante uno strumento tutto sommato “nuovo”, amato dai giovani in quanto flessibile e poco rigido rispetto ai tradizionali metodi di apprendimento. Anche Chiara Panciroli ha sottolineato quanto la produzione di materiale video da parte delle scuole sui temi in oggetto rappresenterebbe appieno un patrimonio di idee capace di andar oltre qualsiasi attività di ricerca, divenendo materiale utile per l'intera comunità scolastica. Oggetto mediale, rigoroso ma meno paludato rispetto alle più tradizionali forme di condivisione del sapere, nell'ottica di Parola e Panciroli il video finisce per rivelarsi uno strumento di comunicazione capace di arricchire e contribuire a meglio definire l'identità di ogni singola scuola. Alla fine delle presentazioni delle attività progettuali, la Coordinatrice del CREMIT Simona Ferrari ha moderato un primo Focus di scambio di riflessioni inerente la percezione sull'autovalutazione scolastica, a partire dall'importanza della stessa, potenzialità e criticità riscontrate specialmente nell'ambito di attività dei Nuclei di autovalutazione delle scuole.
 
Tra le più interessanti riflessioni del personale scolastico coinvolto, è stato messo in luce che l'attività autovalutativa potrebbe essere considerata alla stregua di uno specchio attraverso cui cercare di analizzare la propria attività in una prospettiva differente da quella quotidianamente messa in atto, proponendosi di uscire dalla propria soggettività al fine di acquisire un altro punto di vista. Tra le criticità emerse, l'esigenza da parte del Nucleo di autovalutazione di rappresentare anche i punti di vista degli insegnanti non direttamente coinvolti nella riflessione autovalutativa. Anche secondo gli insegnanti coinvolti la possibilità di prendere coscienza delle numerose potenzialità dello strumento di indagine autoriflessivo che la valutazione scolastica può fornire significherebbe superare la mera esigenza adepimentale della valutazione stessa. Alcuni punti di vista hanno poi messo in luce la difficoltà di “fotografare” il complesso dei processi scolastici nel solo momento compilativo del RAV. Tra le altre metafore utilizzate dai professionisti della scuola per rappresentare l'autovalutazione delle scuole, oltre a quella dello specchio, sono state presentate anche la metafora della scala elicoidale e quella di una mappa del tesoro. Il Focus si è concluso con una ricca partecipazione via chat e in diretta multimediale da parte dei molti intervenuti alla discussione.
 
 


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