Nell’ambito del Progetto di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN-2017) Evaluating the School-Work Alternance: a longitudinal study in Italian upper secondary schools, che l’INVALSI coordina a livello nazionale in collaborazione con le Università di Genova, Milano-Bicocca e Sapienza di cui Valu.Emag si è occupata nell’articolo Focus PRIN: Valutare l’alternanza scuola-lavoro. Un Progetto di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale, l’Area di ricerca Innovazione e sviluppo dell’INVALSI ha promosso una Presentazione nazionale dal titolo I PCTO: una bussola per gli studenti? nel corso della giornata del 16 novembre 2021.
L’evento – co-organizzato dall’INVALSI in collaborazione con le Università partner del Progetto e consultabile sul Canale Youtube dell’Area Innovazione e sviluppo dell’INVALSI – ha chiamato a raccolta oltre cinquecento tra docenti, dirigenti scolastici, membri di associazioni di categoria, studenti e famiglie italiani, quale testimonianza di una vocazione pluralista che si situa alla base degli obiettivi progettuali proposti dagli stessi ricercatori coinvolti, tra cui, in primo luogo, quello di ascoltare le diverse voci interessate ai temi della transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro.
Proporre una ricerca di così ampio respiro (78 scuole, 16.000 studenti, innumerevoli strutture ospitanti, ecc.) che riesca ad avere l’ambizione di essere anche partecipata significa porsi quali ricercatori consapevoli circa la necessità di ascoltare le istanze e le domande che gli stakeholder pongono alla stessa ricerca scientifica e, più ancora, ai decisori politici, ribaltando una visione in cui le domande di ricerca vengano piuttosto calate dall’alto, in maniera avulsa da una conoscenza il più avvertita possibile dei contesti di riferimento.
La locandina del Seminario nazionale coordinato dall’Area di ricerca Innovazione e sviluppo dell’INVALSIPCTO: dalla crescita personale all’affaccio sul lavoro
L’introduzione dei lavori del Seminario nazionale è stata affidata a Mauro Palumbo, Professore Emerito di Sociologia generale dell’Università di Genova, che ha sottolineato il ruolo dei PCTO – Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, non soltanto quale bussola per l’orientamento dei giovani che si affacciano alla fine del percorso scolastico, ma anche quale mappa che propone un percorso di transizione dalla scuola al futuro mondo del lavoro in cui il giovane troverà spazio. Come Palumbo ha ricordato, tra gli obiettivi principali dei PCTO dal lato degli studenti figura con particolare riguardo l’acquisizione di competenze trasversali utili per fronteggiare il complesso mondo globale in cui il giovane si inserisce con la propria identità in divenire. In questo senso, il valore di percorsi di questo tipo si fa duplice: dall’acquisizione di competenze tecnico-professionali alla maturazione di competenze utili per un proficuo esercizio della cittadinanza attiva. Ancora: l’ambizione di percorsi di crescita anche per le imprese, al fine di offrire posizioni lavorative sempre più innovative rispetto agli interessi dei giovani e competitive sul piano globale, così come una sfida di rilievo per le pubbliche amministrazioni e la loro capacità progettuale.
I saluti istituzionali della giornata di riflessione sono stati affidati dal Ministro Patrizio Bianchi a Stefano Versari, a capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’istruzione, che ha sottolineato l’immotivata tendenza delle nostre società a osservare in maniera dicotomica il pensiero critico e la cultura del lavoro, quasi all’insegna di uno iato che divida queste due competenze che solo congiuntamente possono farsi veicolo di sviluppo imprenditoriale e crescita personale e sociale. Dopo avere passato in rassegna alcune analisi che mettono in luce quanto l’emergenza di superare il mismatch tra le qualifiche formative e le competenze richieste dal mercato del lavoro sia oggetto di preoccupazione internazionale dall’Europa alle Americhe all’Oceania, Versari ha sottolineato la necessità di dotare per tempo i giovani di un bagaglio di competenze utili a interpretare al meglio il lessico specifico del mercato del lavoro contemporaneo, prima della conclusione del proprio percorso scolastico.
Intervenendo a nome dell’INVALSI, il Presidente Roberto Ricci ha messo in luce la dimensione propriamente incrementativa dei PCTO, percorsi che, visti dal lato del giovane studente, gli offrano la prospettiva di una crescita sul piano personale e professionale, ma visti dal lato delle scuole, offrano al contesto scolastico la via di un dialogo proficuo con gli altri enti pubblici, gli enti locali, le imprese del territorio e le associazioni di categoria, con cui diviene sempre più necessaria una concertazione non solo finalizzata alla proposta di percorsi dotati di senso per gli studenti, ma, più ancora, ad un rapporto fruttuoso con le diverse articolazioni territoriali di riferimento. Come Ricci ha messo in luce, sarà proprio dalle esperienze di avvicinamento e compenetrazione tra formazione e mondo del lavoro, che le competenze trasversali – oggi così all’ordine del giorno per l’esercizio di una vita attiva – potranno emergere con particolare impulso per la vita futura delle giovani generazioni.
Valutare i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento
Nella relazione centrale del Seminario, Donatella Poliandri, Principal Investigator del PRIN e responsabile dell’Area di ricerca Innovazione e sviluppo dell’INVALSI, ha presentato l’intero progetto Progetto di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN-2017) Evaluating the School-Work Alternance: a longitudinal study in Italian upper secondary schools: dallo stato dell’arte su questo tema, agli obiettivi e alle domande di ricerca, alla metodologia adottata, fino a proporre alla platea alcune domande aperte. Innanzitutto ha messo in luce quanto questi percorsi siano determinanti nel loro situarsi temporalmente in un momento davvero critico per lo sviluppo psico-sociale dei giovani, ovverosia nel tempo significativo della costruzione della propria identità personale. Se i PCTO contribuiscono allo sviluppo di competenze trasversali (tra cui organizzazione, comunicazione, flessibilità), diventa allora tanto più fondamentale riuscire a superare una visione prettamente adempimentale di questi percorsi, che troppo spesso vengono ancora visti come un passaggio necessario ma che alla fin fine si conclude “togliendo tempo prezioso” per lo studio disciplinare. In questo senso, sin dalla ricerca di sfondo preliminare all’avvio della fase operativa del Progetto, basandosi principalmente su una systematic review e su interviste qualitative, è emersa a più riprese l’esigenza di un miglioramento dal lato dell’integrazione dei PCTO con le attività curricolari quotidiane della scuola.
Tra i principali obiettivi cui il Progetto di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) Evaluating the School-Work Alternance: a longitudinal study in Italian upper secondary schools si propone di dare risposta sono compresi una valutazione dei PCTO quale metodologia didattica finalizzata a formare e guidare gli studenti nel loro sviluppo, l’individuazione di possibili buone pratiche e fattori che appaiano maggiormente in grado di favorire la crescita degli studenti e delle loro scelte di carriera, nonché l’offerta di informazioni che possano risultare utili alle scuole, alle strutture ospitanti e ai decisori politici al fine di proporre PCTO sempre più mirati a supportare gli studenti nella transizione scuola/lavoro o nel passaggio all’istruzione terziaria. In questo senso, la finalità principale del Progetto diviene quella di delineare uno scenario dinamico che ritragga le specificità dei PCTO nel nostro Paese, cercando di individuare quegli aspetti-chiave che possano contribuire a migliorare la pianificazione futura di questa politica educativa, valorizzando le esperienze più significative.
Il gruppo di ricerca si ripropone di rispondere a quest’ambiziosa finalità mediante l’identificazione di quelle aspirazioni e prospettive di carriera che i giovani italiani ritengano più utili per la propria crescita, unitamente alla verifica di quale ruolo i PCTO possano assumere in tal senso, dal lato dell’accrescimento delle competenze socio-emotive delle studentesse e degli studenti. Al fianco di queste domande di ricerca sociale, sono previste anche azioni di monitoraggio qualitativo rispetto alla descrizione delle diverse attività di PCTO che le scuole propongono agli studenti in convenzione con le singole realtà pubbliche e private e la descrizione dei sistemi di governance che meglio appaiano in grado di contribuire allo sviluppo di PCTO di qualità.
A testimonianza di un interesse sul tema in grado di attraversare i confini nazionali, l’esito positivo del processo di deposito del nome della ricerca della systematic review progettuale presso la Campbell Collaboration contribuirà a definire il perimetro semantico di tutti gli studi internazionali che negli ultimi anni si siano dedicati a far luce sui temi inerenti la transizione scuola/lavoro durante gli ultimi anni delle scuole superiori. In ambito informatico, inoltre, la piattaforma progettuale di collaborazione tra i ricercatori coinvolti e le scuole partecipanti, potrà contribuire ad organizzare un repository digitale di materiale in grado di offrire dati e informazioni a prescindere dall’effettiva eterogeneità delle tipologie di progetti offerti ai giovani studenti italiani in seguito all’entrata in vigore dell’obbligatorietà dei PCTO.
La figura presenta il numero di istituzioni scolastiche coinvolte nel Progetto e la ripartizione delle stesse dal lato dei Percorsi di studi offerti
Concludendo, Poliandri ha posto una rilfessione rilevante alla platea ‘virtuale’ del Seminario. Come sappiamo recenti studi mostrano come anche l’orientamento scolastico confermi la profezia che si autoavvera per gli studenti con origini sociali più basse. Possiamo considerare l’alternanza come un modo per migliorare il contributo delle scuole alla riduzione delle disuguaglianze sociali, fornendo competenze aggiuntive che aiutino le persone a colmare il divario tra domanda e offerta di competenze? Se pensiamo di poter rispondere positivamente a questa domanda, è necessario allora intervenire per superare le disparità di opportunità delle attività di PCTO offerte dalle scuole, anche in relazione alla diversità dei contesti sociali, culturali e di lavoro che permangono tra le aree geografiche del nostro Paese in cui le scuole operano, nonché tra i percorsi scolastici scelti dallo studente.
Il programma della giornata di lavori sui PCTO Una Tavola rotonda all’intersezione tra scuola, ricerca, giovani, imprese e territori
La Tavola rotonda ‘Attori e contesti dei PCTO’ ha messo in rete una decina di stakeholder interessati al confronto sui PCTO provenienti da tutt’Italia, e i coordinatori delle Unità di ricerca del PRIN.
La Tavola rotonda si è soffermata su alcuni temi già sollevati dai relatori del Seminario, ritenuti prioritari dalle parti interessate coinvolte e tesi a offrire una panoramica dello specifico punto di osservazione delle scuole, delle realtà aziendali, degli uffici scolastici regionali e degli studenti.
Nella prospettiva delle scuole è stato in primo luogo analizzato il passaggio normativo e terminologico dal precedente ambito dell’Alternanza Scuola Lavoro al nuovo ambito dei PCTO intesi propriamente quali Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, all’insegna di un miglior inquadramento semantico, capace di identificare più dettagliatamente la valenza di percorsi non soltanto improntati all’alternanza ma alla prospettiva incentrata sulla crescita globale e sullo sviluppo di competenze utili per la futura scelta professionale o universitaria.
Altro tema ritenuto rilevante riguarda l’efficacia di sistema, in relazione alla capacità di “fare rete” con gli enti pubblici e le aziende del tessuto produttivo locale, ritenuti “aspetti cruciali” per una proficua evoluzione del rapporto con le realtà territoriali con cui sviluppare convenzioni di PCTO che siano ritenute ricche di senso per tutti i soggetti interessati, nell’ottica di un contributo comune al miglioramento della società, sia dal lato delle imprese, sia dal lato aziendale sia dal lato istituzionale.
Declinare un rapporto mutualmente vantaggioso con le realtà del proprio territorio significherà per la scuola dover porre costante attenzione all’attento monitoraggio delle attività professionalizzanti che vengono richieste ai giovani nelle realtà aziendali in cui essi vengono inviati nell’ambito dei PCTO, organizzando visite sul campo da parte degli insegnanti incaricati delle funzioni strumentali di PCTO. Favorire un percorso di individuazione delle partnership che sia il più possibile orientato alla prossimità scolastica o alla vicinanza con la residenza o il luogo di lavoro dei genitori aumenterà l’efficacia del percorso prescelto, contribuendo potenzialmente anche al miglioramento dell’andamento scolastico in nome delle nuove competenze acquisite sul campo.
Ma le scuole non appaiono soltanto desiderose di “fare rete” con gli enti locali e le realtà aziendali del proprio contesto territoriale di riferimento, bensì di progettare di concerto con i propri studenti i percorsi in cui essi verranno coinvolti in prima persona, soffermandosi attentamente sulle loro attitudini e propensioni al fine di mettere l’accento sulla creazione di competenze il più possibile individualizzate sul cui sviluppo essi potranno far leva per l’accesso alla vita adulta.
Nella prospettiva di monitoraggio delle attività delle imprese, è stato sottolineato l’elemento strategico di una partnership il più efficace possibile con gli uffici scolastici regionali e gli istituti comprensivi che propongono le convenzioni alle aziende, all’interno di una cornice di dialogo scuola/impresa che venga supervisionata a livello regionale da un nucleo di valutazione dei progetti ritenuti più proficui dai diversi soggetti coinvolti: con l’introduzione dell’obbligo di alternanza nel 2015, infatti e, successivamente, con l’introduzione dei PCTO, si è assistito a una tendenza di progressiva erosione d’interesse rispetto a percorsi ritenuti significativi anche dal lato delle imprese, tendenza cui contrapporsi con utili strumenti di ricerca sul piano nazionale.
Gli stessi studenti hanno ribadito quanto sia fondamentale una supervisione centrale tesa non soltanto a prescrivere l’obbligatorietà dei percorsi, ma anche a monitorare la qualità degli stessi PCTO al fine di renderli il più possibile un’esperienza ritenuta significativa dalle ragazze e dai ragazzi, superando al contempo le disuguaglianze territoriali tra aree urbane, periferiche e rurali, quest’ultime il più delle volte scarsamente dotate di infrastrutture. Un maggior monitoraggio statale e il superamento delle differenti opportunità sono ritenuti tra gli aspetti più rilevanti al fine di rendere pienamente i PCTO una esperienza dal valore intrinseco, superando una versione puramente adempimentale degli stessi, sovente intesi quasi alla stregua di un “percorso obbligato” ma “poco sentito”.
L’INVALSI ringrazia per la partecipazione alla Tavola rotonda Vincenzo Tinaglia (Dirigente scolastico dell’Istituto Superiore ‘Paolo Sarpi’ di San Vito al Tagliamento); Maria Cristina Sperti (Referente PCTO dell’Istituto Superiore ‘Paolo Sarpi’ di San Vito al Tagliamento); Luisa Barillari (Funzione Strumentale PTOF presso l’Istituto Superiore ‘Remo Brindisi’ di Lido degli Estensi); Diana Guarisco (Funzione strumentale PCTO presso l’Istituto Superiore ‘Maria Montessori – Leonardo Da Vinci’ di Alto Reno Terme); Filomena Zamboli (Dirigente tecnico presso l’USR della Campania); Leonardo Soffientini (Segretario della Consulta Provinciale degli Studenti di Roma); Paola Rossetti (Funzionario dell’Area Sistema Formativo e Capitale Umano di Assolombarda); Antonio Fasanella (Professore Ordinario dell’Università Sapienza di Roma); Alessandra Decataldo (Professoressa Associata dell’Università di Milano-Bicocca); e Claudio Torrigiani (Professore Associato dell’Università degli Studi di Genova).