Durante la XX edizione dell’ISA World Congress of Sociology in corso a Melbourne, in Australia, dal 25 giugno al 1 luglio, i ricercatori del gruppo PON Valu.E hanno presentato tre paper sui temi della cultura valutativa in ambito scolastico, della governance condivisa per lo sviluppo delle scuole e dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO) in Italia.
Il primo paper, intitolato “Schools Self-Evaluation through Video Making: A Case Study“, è stato presentato dai ricercatori dell’INVALSI Donatella Poliandri, Letizia Giampietro, Nicola Giampietro, Monica Perazzolo e Giuseppe C. Pillera. Lo studio si concentra sull’implementazione di percorsi formativi volti a potenziare le competenze di valutazione e miglioramento del personale scolastico, nonché a offrire orientamenti ai responsabili delle politiche in merito a modelli di networking, formazione e supporto nel campo dell’autovalutazione scolastica. Le ricercatrici INVALSI hanno presentato un approfondimento di ricerca sui video realizzati dalle scuole partecipanti al corso di formazione Fading, implementato da un consorzio di 3 università (Cremit – Milano Cattolica, Università di Bologna e Università di Torino).
Il secondo paper dal titolo“School-to-Work Program during Pandemic: First Evidence from Italy“, è stato presentato da Donatella Poliandri, Grazia Graziosi, Beba Molinari e Graziana Epifani. Lo studio pone in evidenza la sfida affrontata dagli adolescenti nell’intraprendere percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento durante la pandemia da COVID-19 e il relativo impatto sulle opportunità di apprendimento e impiego. Il lockdown e la chiusura delle scuole hanno influenzato le motivazioni degli studenti a partecipare alle attività di apprendimento e alle opportunità di lavoro. Il lavoro basato sull’esperienza è stato particolarmente penalizzato a causa della limitazione alla formazione pratica e ai collegamenti diretti con il mondo del lavoro. Lo studio ha coinvolto quasi 4.000 studenti italiani iscritti nel 2021 in 78 scuole superiori selezionate tramite un metodo di campionamento a quote.
I primi risultati evidenziano che il 60% dei programmi di Alternanza Scuola-Lavoro (oggi PCTO) non ha collaborazioni esterne, suggerendo che le restrizioni imposte dal governo abbiano influenzato l’integrazione tra scuole e datori di lavoro. Tuttavia, più del 60% dei programmi si sono svolti in presenza e solo il 15% dei programmi ha previsto corsi di apprendimento online. Le implicazioni delle disuguaglianze sociali ed educative saranno inevitabilmente oggetto di ulteriori discussioni.
Il terzo paper dal titolo “What Shared Governance to School Development? the Valu.E for Schools’ Case Study”, è stato presentato dai ricercatori Letizia Giampietro, Angela Litteri e Enrico Nerli Ballati. Il progetto Valu.E for Schools dell’INVALSI ha l’obiettivo di promuovere la governance condivisa per lo sviluppo delle scuole e si concentra sulle reti di scuole e sulla collaborazione interistituzionale al fine di migliorare l’autovalutazione e il processo di miglioramento delle scuole. Del resto, secondo la Commissione Europea, la collaborazione tra scuole e comunità è essenziale per lo sviluppo scolastico.
Il progetto sperimenta un nuovo modello di governance che collega l’amministrazione centrale e le istituzioni periferiche deputate all’educazione, favorendo la collaborazione e l’apprendimento collettivo. Lo studio presenta risultati significativi sulle diverse forme di collaborazione attivate:
1) dall’amministrazione centrale;
2) tra le scuole;
3) tra i partecipanti alla formazione.
Questi tre paper presentati dai ricercatori INVALSI e del gruppo PON Valu.E contribuiscono alla comprensione delle dinamiche nell’ambito dell’autovalutazione scolastica, della governance e del passaggio dal mondo della scuola al mondo del lavoro in Italia. Le ricerche offrono inoltre importanti spunti per migliorare l’efficacia del sistema educativo e per affrontare le sfide poste dalla pandemia da COVID-19.
Le ricercatrici Donatella Poliandri hanno e Letizia Giampietro hanno infine organizzato un panel, condotto da Brunella Fiore, dal titolo Networking, Collaborative Dialogue, Shared Governance: Practical Cases for Sustaining Participatory Democracy in Education. Il dibattito che ne è scaturito – a cui hanno preso parte illustri professionisti nel campo della ricerca e della scuola in Italia – si è concentrato sulle riforme del sistema educativo, enfatizzando l’importanza delle reti per bilanciare il ruolo della governance centrale in relazione con le istituzioni locale, al fine di implementare politiche di decentralizzazione progressiva. Il panel ha dunque dato modo di condividere ricerche empiriche e teoriche sul networking e sulla governance condivisa all’interno del sistema d’istruzione, evidenziando il ruolo delle reti a favore della creazione e dello sviluppo di un valore pubblico condiviso, promuovendo in questo modo una discussione sul tema a livello internazionale, partendo dal caso italiano.