I Network del Progetto PON Valu.E: Missione 2024 per l’AIS-EDU

La Sezione Educazione dell’Associazione Italiana di Sociologia (AIS-EDU) è una delle realtà scientifiche con cui il Gruppo di ricerca del Progetto PON Valu.E (INVALSI) si confronta ormai da oltre un quinquennio per l’attenzione costante che essa pone ai temi relativi alla qualità dell’istruzione e alla valutazione, favorendo un proficuo scambio fra i ricercatori e i professionisti del mondo dell’educazione.   Obiettivi e temi di ricerca La Sezione di Sociologia dell’Educazione dell’AIS (AIS-EDU) raccoglie l’eredità di una lunga tradizione di studi e ricerche sui processi e le istituzioni formative sviluppatasi in Italia a partire dagli anni ‘50. Gli studi dei sociologi dell’educazione si propongono di utilizzare gli strumenti interpretativi della sociologia e delle scienze sociali al fine di riflettere sulle trasformazioni dei processi di educazione formale, informale e non formale e sul ruolo delle politiche educative nei processi di socializzazione. AIS-EDU promuove reti di studio e ricerca, nazionali e internazionali, con il coinvolgimento di ricercatori e professionisti del settore formativo. Tra gli obiettivi più rilevanti della Sezione figurano la costruzione di strumenti teorici e metodologici per l’analisi dei processi educativi, l’analisi empirica dei fenomeni e dei processi strutturali e soggettivi, la promozione di occasioni di confronto scientifico, formazione e progettazione. Tra le principali aree teoriche e di ricerca che vedono coinvolti i ricercatori aderenti ad AIS-EDU, si possono trovare: le agenzie e i processi di socializzazione a scuola, in famiglia e nei contesti educativi non formali e informali; i processi di scelta; il policentrismo formativo; gli attori e le politiche d’istruzione; l’educazione degli adulti e i processi di lifelong learning, sia dal punto di vista degli utenti, sia da quello dei sistemi; il capitale sociale ed educativo; gli ambienti di apprendimento di fronte all’evoluzione delle nuove tecnologie; la relazione tra migrazioni ed educazione, a partire dalle traiettorie delle seconde generazioni e dei minori non accompagnati, di fronte a temi quali l’intercultura e la mediazione culturale; l’higher education accademica e non accademica, nell’ambito del funzionamento delle università e delle specifiche esperienze degli studenti e del corpo docente e dirigente.   Il nuovo Consiglio scientifico (2021-2024) Nel corso del mese di settembre 2021 è iniziato il nuovo mandato elettivo del Presidente nazionale della Sezione AIS Edu Marco Pitzalis, Professore Ordinario di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi dell’Università di Cagliari. Alla segreteria del Consiglio Scientifico dell’Associazione di ricerca è stata eletta Donatella Poliandri, Prima ricercatrice INVALSI e responsabile dell’Area di ricerca Innovazione e sviluppo dell’Istituto Nazionale. Componenti del Consiglio Scientifico dell’Associazione di ricerca sono stati eletti: Gianna Cappello dell’Università degli Studi di Palermo; Andrea Casavecchia dell’Università degli Studi Roma Tre; Giulia Maria Cavaletto dell’Università degli Studi di Padova; Orazio Giancola della Sapienza Università di Roma; Francesca Lagomarsino dell’Università degli Studi di Genova, Filippo Pirone dell’Université de Bordeaux; Marco Romito dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ed Emanuela Spanò dell’Università degli Studi di Cagliari.   Il programma di mandato Il programma di mandato del nuovo direttivo si inquadra nell’ambito della riflessione collettiva sulla realtà e le prospettive della sociologia dell’educazione, all’insegna dello sguardo peculiare che la disciplina può imprimere rispetto ai temi della formazione iniziale degli insegnanti e dei processi scolastici e universitari, con un’attenzione particolare alla coniugazione delle politiche formative con le trasformazioni sociali in corso. Il ruolo nazionale della ricerca socio-educativa – nelle intenzioni del Consiglio Scientifico – dovrà porre particolare attenzione alla ricerca comparativa sull’evoluzione delle istituzioni educative particolarmente nei Paesi dell’Europa meridionale. La sociologia dell’educazione ha dimostrato, inoltre, la possibilità di offrire un punto di vista attento alle differenze e alle diseguaglianze (di classe, di genere ed etniche), nonché alla dimensione del dominio e del potere. Il programma di mandato rivendica inoltre la centralità del ruolo pubblico del sociologo educativo al fine di un intervento anche nel sistema mediatico e di elaborazione delle politiche pubbliche, offrendo il contributo di una disciplina orientata a indagare la dimensione processuale dei fenomeni sociali visti nella loro complessità. Il Presidente Pitzalis nell’ambito del discorso inaugurale del suo mandato ha ricordato che «la sociologia dell’educazione potrà anche permettere di riaccendere la ‘fiamma’ rispetto alla funzione liberatrice che la scuola può avere quando essa viene alimentata dalla consapevolezza culturale della propria missione», sottolineando l’utilità del discorso pubblico sulla scuola quale dimensione umana tra le principali, al pari della filosofia e degli altri ambiti scientifico-disciplinari in grado di proporre una vocazione normativa all’agire sociale. In questo senso, è emersa una forte esortazione associativa a tenere in considerazione la necessità di una formazione professionale per il professionista educativo che contemperi gli aspetti sociologici, nella consapevolezza del rilievo che questi ultimi rivestono dal punto di vista della dimensione organizzativa e sociale delle istituzioni formative, all’insegna di una prospettiva non esclusivamente concentrata sui contesti pedagogico-didattici ma, più propriamente, in grado di riflettere criticamente sulle evoluzioni in atto a livello globale. A questo proposito il Consiglio Scientifico recentemente eletto ha confermato il proprio interesse nei confronti di iniziative per lo sviluppo delle competenze di ricerca dei giovani ricercatori, tra cui i Laboratori di studio per giovani ricercatori “Fare rete nella ricerca sull’education. Strategie, strumenti e opportunità” che presto vedranno coinvolta una nuova delegazione di giovani ricercatrici e ricercatori anche quest’anno attraverso una Call.
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